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Posted by on Mag 10, 2015 in Calcio, Evidenziato | 0 comments

Stefano Sturaro: il giovane guerriero bianconero

Stefano Sturaro: il giovane guerriero bianconero

Martedì scorso, nel momento in cui Max Allegri ha comunicato la formazione di Juventus-Real Madrid, più di una persona avrà storto il naso, vedendo che Roberto Pereyra, uno dei giocatori più in forma di questo finale di stagione juventino, era stato lasciato in panchina per far posto a Stefano Sturaro, interno di centrocampo prelevato a gennaio dal Genoa. “Sarà la classica partita tutta in difesa di un’italiana in Champions, Allegri come al solito quando conta non ha le palle!” avrà detto qualcun altro. Al 19′ del secondo tempo tutti i critici sono stati zittiti dalla standing ovation che lo Stadium ha riservato al giovane Sturaro, autore di una prestazione maiuscola fatta di recuperi a centrocampo, inserimenti offensivi e tiri nello specchio della porta difesa da un certo Iker Casillas, e impreziosita dal salvataggio sulla linea sul colpo di testa di James.
Sturaro nasce a San Remo ventidue anni fa, si forma nelle giovanili del Genoa e dal 2011 entra a far parte di quelle della nazionale. Dopo un anno sfortunato, a causa di un grave infortunio, trascorso in prestito al Modena, nel 2013 torna al Genoa dove esordisce in serie A contro l’Inter. Il 2014 è l’anno dell’esplosione con 16 presenze che gli permettono di guadagnarsi l’interesse di Marotta e Paratici, sempre attenti ai giovani talenti italiani, e la chiamata del ct dell’ Under 21 Gigi Di Biagio. La Juve lo acquista lo scorso luglio a titolo definitivo per 5,5 milioni più 3,5 di bonus, lasciandolo maturare in prestito al Genoa. Questa maturazione avviene però prima del previsto, perché a gennaio Allegri lo vuole con un semestre d’anticipo per rinforzare il centrocampo e lui ripaga la fiducia del mister con prestazioni solide e rognose, culminate con appunto l’esordio in Champions dal 1′ di martedì scorso contro il Real. In seguito a questa partita si sono sprecati i paragoni con il mastino di centrocampo per eccellenza, sua bestialità Gennaro Gattuso. Ma a detta dello stesso Ringhio, nonostante la stessa rabbia agonistica, Sturaro è più una mezzala che un incontrista, un giocatore che preferisce recuperare palla intercettandola sulle traiettorie e proporsi in fase offensiva. Se dovessimo quindi paragonarlo ad un grande centrocampista del passato, mi viene in mente uno degli uomini sportivi più amati e odiati degli ultimi tempi, uno che quando giocava correva su tutti i palloni ma amava anche l’inserimento e la giocata con personalità, uno che anche da allenatore sembra il dodicesimo uomo in campo per quanto urla e si sbraccia. E chi se non il nostro commissario tecnico Antonio Conte? Essendo martedì allo Stadium, Conte non avrà potuto fare a meno di notare la grande prestazione del giovane guerriero, e chissà se per gli Europei del 2016 non lo vedremo combattere in mezzo al campo come fece lo stesso ct nel 2000 agli Europei in Belgio e Paesi Bassi, ma forse con qualche capello in meno… avrà storto il naso, vedendo che Roberto Pereyra, uno dei giocatori più in forma di questo finale di stagione juventino, era stato lasciato in panchina per far posto a Stefano Sturaro, interno di centrocampo prelevato a gennaio dal Genoa. “Sarà la classica partita tutta in difesa di un’italiana in Champions, Allegri come al solito quando conta non ha le palle!” avrà detto qualcun altro. Al 19′ del secondo tempo tutti i critici sono stati zittiti dalla standing ovation che lo Stadium ha riservato al giovane Sturaro, autore di una prestazione maiuscola fatta di recuperi a centrocampo, inserimenti offensivi e tiri nello specchio della porta difesa da un certo Iker Casillas. e impreziosita dal salvataggio sul colpo di testa di James.
Sturaro nasce a San Remo ventidue anni fa, si forma nelle giovanili del Genoa e dal 2011 entra a far parte di quelle della nazionale. Dopo un anno sfortunato, a causa di un grave infortunio, trascorso in prestito al Modena, nel 2013 torna al Genoa dove esordisce in serie A contro l’Inter. Il 2014 è l’anno dell’esplosione con 16 presenze che gli permettono di guadagnarsi l’interesse di Marotta e Paratici, sempre attenti ai giovani talenti italiani, e la chiamata del ct dell’ Under 21 Gigi Di Biagio. La Juve lo acquista lo scorso luglio a titolo definitivo per 5,5 milioni più 3,5 di bonus, lasciandolo maturare in prestito al Genoa. Questa maturazione avviene però prima del previsto, perché a gennaio Allegri lo vuole con un semestre d’anticipo per rinforzare il centrocampo e lui ripaga la fiducia del mister con prestazioni solide e rognose, culminate con appunto l’esordio in Champions dal 1′ di martedì scorso contro il Real. In seguito a questa partita si sono sprecati i paragoni con il mastino di centrocampo per eccellenza, sua bestialità Gennaro Gattuso. Ma a detta dello stesso Ringhio, nonostante la stessa rabbia agonistica, Sturaro è più una mezzala che un incontrista, un giocatore che preferisce recuperare palla intercettandola sulle traiettorie e proporsi in fase offensiva. Se dovessimo quindi paragonarlo ad un grande centrocampista del passato, mi viene in mente uno degli uomini sportivi più amati e odiati degli ultimi tempi, uno che quando giocava correva su tutti i palloni ma amava anche l’inserimento e la giocata con personalità, uno che anche da allenatore sembra il dodicesimo uomo in campo per quanto urla e si sbraccia. E chi se non il nostro commissario tecnico Antonio Conte? Essendo martedì allo Stadium, Conte non avrà potuto fare a meno di notare la grande prestazione del giovane guerriero, e chissà se per gli Europei del 2016 non lo vedremo combattere in mezzo al campo come fece lo stesso ct nel 2000 agli Europei in Belgio e Paesi Bassi, ma forse con qualche capello in meno…

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