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Posted by on Mar 8, 2015 in Calcio, Evidenziato | 0 comments

Io punto tutto su… Guarìn!

Io punto tutto su… Guarìn!

 

Primo articolo della rubrica “Io punto tutto su…” che vedrà alcuni autori del blog concentrarsi sui giocatori che riteniamo possano essere decisivi da qui fino alla fine del campionato.

È il 31 gennaio 2012 quando a Malpensa sbarca un ragazzo di 25 anni, colombiano: il suo nome è Fredy Alejandro Guarìn, e arriva a Milano in prestito con diritto di riscatto. A causa di una tendinite al polpaccio, fa il suo esordio insieme al nuovo tecnico dell’Inter, Andrea Stramaccioni, il 1 Aprile di quell’anno. Da quel giorno l’esperienza nerazzurra del colombiano vive di alti e bassi, con prestazioni memorabili e gol fantascientifici (vedi la rovesciata contro il Torino, o il gol al volo contro il Napoli, entrambi nel 2013), alternati a più spesse gare disordinate e sottotono: iniziando bene con Stramaccioni, cala vistosamente sia sul piano mentale che fisico nell’era Mazzarri, venendo spesso bersagliato dai fischi della tifoseria interista; alle belle giocate che hanno portato al riscatto del cartellino da parte della dirigenza nerazzurra sostituisce tiri indirizzati alla luna e poca voglia. Lo strapotere atletico che aveva lasciato intravedere sembra scomparire. Si cerca così in tutti i modi una nuova sistemazione per il giocatore, la più clamorosa lo vede inserito in uno scambio con lo juventino Vucinic, fallito a causa delle pressioni della tifoseria nerazzurra che mal vedeva un passaggio in un’acerrima rivale; si tenta allora la vendita in estate, ma in mancanza di offerte ritenute valide, rimane sotto la guida di mister Mazzarri. Sembra la storia di un’ennesima cantonata della dirigenza interista, alla Vampeta o alla Quaresma tanto per citarne un paio. Eppure tutto cambia quando a San Siro, il 9 Novembre 2014, all’89’, Nico Lopez segna il gol del 2 a 2 tra Inter e Verona: Mazzarri viene esonerato, torna Roberto Mancini. Da quel momento Guarìn diventa titolare inamovibile del centrocampo nerazzurro. Da mezz’ala destra ritrova brillantezza e forza, ma soprattutto orgoglio e cattiveria: dall’arrivo del tecnico di Jesi, il colombiano gioca 18 partite su 20, con alcune ottime prestazioni, regalando 5 assist ai compagni e segnando 4 gol, di cui 3 fuori area, uno da urlo all’88’ contro il Celtic e due di precisione contro l’Atalanta. E chissà che proprio il giocatore che più di tutti era considerato fuori dal progetto interista, non sia quello che possa far raggiungere alla squadra di Milano la tanta desiderata Europa. Sarà tutto da vedere, ma il “Guaro” sembra rinato, e io mi sento di puntare su di lui: mantenendosi su questi livelli fino alla fine del campionato, per questa Inter, per questo progetto, è lui l’uomo che può spostare gli equilibri.

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E. Heurot