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Posted by on Mar 6, 2015 in Calcio, Evidenziato | 0 comments

Quel colpo fenomenale chiamato Salah

Quel colpo fenomenale chiamato Salah

In casa Viola è l’uomo del momento. In Italia è il giocatore più in evidenza delle ultime uscite. Chioma ribelle, scatto mostruoso, dribbling ubriacante. Tutti ne parlano: tifosi, dirigenti, esperti, giornalisti, persino i suoi compagni di squadra. È proprio lui, Mohamed Salah. Nelle ultime partite, un crescendo di prestazioni, fino a poter essere valutato senza troppi azzardi l’acquisto di maggior pregio del mercato di riparazione.

Il giovane Salah arriva infatti al Franchi come vera e propria “riparazione”, andando a riempire la casella vuota lasciata da Cuadrado, il quale percorre lo stesso tragitto Firenze-Londra ma invertendo meta e partenza. La paura dell’azzardo pervade i tifosi gigliati: l’ex Lecce e Udinese era uno dei – se non il – top player della Fiorentina, garantiva qualità e imprevedibilità in ogni zona del campo, terzino o seconda punta poco importava. Ma ora la Viola si sta pian piano ricredendo. Anche ieri sera una prestazione super, stavolta ben due i gol a referto. La vittima? La Juventus, squadra dominatrice assoluta in ambito italiano, come se non bastasse davanti al folto pubblico dello Stadium torinese. Ma vediamo insieme come mai e se fa bene la Fiorentina a vedere il futuro con tanto ottimismo con un Salah in più e un Cuadrado in meno.

Partiamo dalla chiave: il cash. Cuadrado è passato al Chelsea per la cifra record (per un mercato invernale) di 33 milioni di euro. Salah scende nella penisola in prestito gratuito fino a giugno 2015 (e col Chelsea a pagare dunque il suo stipendio ndr), con opzione di prolungamento del prestito fino a giugno 2016 per la ridicola cifra di 1 milione. A giugno 2016 la Fiorentina avrà un’ulteriore opportunità, quella di riscattare il giocatore versando 15 milioni di euro nelle casse del club londinese. Pare quasi certa, secondo più fonti, l’assenza di un possibile controriscatto da parte dei Blues (in stile Morata per intenderci). Il giocatore, dunque, è nelle mani della Fiorentina, la quale può deciderne le sorti. Nel caso in cui Pradè e i dirigenti toscani dovessero optare per il riscatto definitivo significherebbe comunque un +17 milioni nelle tasche del club, non tenendo conto degli stipendi risparmiati fino a giugno.

Per quanto riguarda l’età, Cuadrado è un ’88 e va a compiere 27 anni alla fine di questo maggio. È un giocatore che sta vedendo la sua esplosione in questi anni e sta raggiungendo i livelli massimi della propria carriera. Il giovane egiziano, al contrario, è classe ’92, il che significa che a giugno andrà per i 23. E 23 anni sono pochi davvero.

Per caratteristiche tecniche i due giocatori si somigliano: veloci, dal dribbling secco, amano le ripartenze e lo scatto in campo aperto. Cuadrado, da quando è arrivato alla Fiorentina, ha sempre visto bene la porta e, cosa che al giovane egiziano manca, è molto malleabile tatticamente, riuscendosi ad adattare a qualsiasi ruolo sulla fascia. Salah, invece, preferisce giocare più a ridosso dell’area di rigore, come ala o seconda punta. Ma in realtà il talento di Cuadrado è sprecato se confinato nelle retrovie, per cui di fatto il ruolo dei due va praticamente a coincidere.

Tatticamente la Fiorentina aveva bisogno di un giocatore che vedesse altrettanto bene la porta di Cuadrado, se non di più, e che fosse capace di creare superiorità e di rendere la manovra viola più imprevedibile. Diamanti è senz’altro abile in questo, ma non può garantire in questo momento della sua carriera un salto di qualità significativo. E per ora l’imprevedibilità non è mancata, visto che Salah è riuscito a segnare davvero in tutti i modi. Basta vedere cosa si è inventato ieri sera: primo gol con galoppata di oltre 70 metri condita con delizioso tunnel ai danni del povero Padoin e sassata sempre sul secondo palo; secondo gol di furbizia e inserimento rapido, con rasoterra mancino preciso sul palo lontano in seguito all’erroraccio di Marchisio. Non basta? Col Tottenham, altra squadra di altissimo valore, la rete è arrivata con uno scatto fulmineo e con l’opportunismo di chi ha davvero fame di segnare, vere armi in più esibite fino ad ora, insieme alla precisione di tiro, freccia mancante nella pur ricca faretra di Cuadrado. I numeri, inoltre, parlano chiaro. Con i gol alla Juve, il Messi d’Egitto, come lo chiamano i suoi connazionali, ha raggiunto quota 6 reti in 7 partite giocate in maglia gigliata, arricchite dall’assist per Babacar nel 3-1 rifilato al Sassuolo. Alcune delle partite giocate, però, lo hanno visto entrare o essere sostituito a gara in corso. È così che in Serie A Salah ha già la media mostruosa di un gol ogni 60 minuti, mentre in Coppa Italia addirittura ogni 37. Cuadrado in questa stagione 6 gol li aveva messi a segno, ma in 23 presenze e oltre 1600 minuti.

Il neo-acquisto della Fiorentina, inoltre, ha il raro pregio di essere riuscito ad integrarsi subito nel calcio tattico e difensivo italiano, senza lamentare alcun disagio di ambientamento. Al contrario, Cuadrado nei meccanismi ben più complicati di Mou sta ancora facendo fatica a introdursi. Sarà per l’esigenza di Mourinho, sarà per la complessità del calcio inglese, ma il colombiano ancora va a rilento.

Per i soliti detrattori del nostro campionato l’ottima prestazione del classe ’92 con il Tottenham, a White Hart Lane prima e al Franchi dopo, può già bastare per rendere fuori luogo commenti e dubbi di sorta. Ai prossimi incontri di livello internazionale ne avremo sicuramente conferma.

Se invece ancora qualcuno pensa che Mourinho non può avere una svista così clamorosa, gli possiamo rispondere che la svista non c’è stata affatto. Lo Special One è troppo astuto per lasciarsi sfuggire giocatori utili per raggiungere i suoi fini. Ma il punto è proprio questo: quali sono i suoi scopi? Pensiamo un attimo a cosa serviva Salah in una trequarti affollata dai vari Hazard, Oscar, Willian, nonché dagli adattabili Fabregas, Ramires e Matic. La risposta è semplice. Il giovane Mohamed non serviva praticamente a nulla, se non a scaldare la panchina. E così Mourinho se n’è inventata una delle sue, sacrificare i superflui Salah e Schürrle (il primo senza plus né minus valutazione, il secondo con una buona plusvalutazione di 10 milioni) per arrivare a strappare Cuadrado, top player assoluto, a un buon prezzo prima che questo salisse inevitabilmente nell’asta del mercato estivo. Mourinho non ha mai avuto dubbi su Salah, ma vuole vincere, e per vincere spesso le decisioni da prendere possono essere dolorose.

Montella, però, già si frega le mani ammirando i propri meccanismi finalmente oliati e ben applicati su una squadra che sta crescendo di partita in partita, grazie soprattutto al suo nuovo piccolo fenomeno. Perché anche se Mourinho dal canto suo le decisioni le azzecca, l’affare per il calcio italiano e fiorentino questa volta è sotto gli occhi di tutti.

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Enrico Cavallotti

Studente di Economia e giocatore di pallanuoto, mi occupo soprattutto di calcio e sport acquatici.

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