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Posted by on Gen 21, 2015 in Calcio | 0 comments

Gli ultimi eroi del calcio moderno: Steven Gerrard

Gli ultimi eroi del calcio moderno: Steven Gerrard

Nonostante Piè Veloce sia un blog sportivo, questa è una rubrica romantica: mi soffermerò infatti su quei giocatori che più di tutti hanno fatto breccia nel cuore dei propri tifosi glorificando lo sport più popolare al mondo.

All’inizio del nuovo anno, il capitano del Liverpool Steven Gerrard ha annunciato la fine della sua avventura con i Reds, dopo ventotto anni caratterizzati non tanto da grandi trionfi, se si esclude la Champions League del 2004-2005 vinta grazie alla sensazionale rimonta contro il Milan, quanto da un profondissimo legame con i suoi tifosi. Proprio dopo la conquista della coppa dalle grandi orecchie, Il Liverpool ricevette un’offerta multimilionaria per il suo giocatore simbolo, proveniente dal Chelsea di Roman Abramovich e Jose Mourinho, che voleva formare una coppia formidabile con Lampard; dopo un’attenta riflessione, perché solo un pazzo non prenderebbe in considerazione l’idea di guadagnare il doppio del proprio stipendio spostandosi dalle ciminiere di Liverpool alle rive del Tamigi, Gerrard rifiutò, diventando quindi l’emblema del giocatore innamorato della propria maglia, e grazie alla totale dedizione nei confronti del club che tifava sin da bambino, può essere considerato un vero eroe, un po’ come quello omerico il cui epiteto dà il nome a questo blog. Il prossimo anno andrà a giocare a Los Angeles, ma la scelta di cambiare squadra (e vita) non scalfirà di un centimetro la sua reputazione di uomo simbolo del Liverpool.
Se non li avete mai visti, gustatevi alcuni dei suoi gol più belli con tanto di musichetta tamarra in sottofondo.

Ma oltre a Stevie G, in un’epoca calcistica in cui sempre più prevalgono i milionari sceicchi e magnati, quanti sono i giocatori rimasti che ancora sono disposti a compiere sacrifici economici o professionali per l’amore nei confronti della propria squadra? Pochissimi, come dimostra la vicenda del già citato Frank Lampard, giocatore storico al pari di Gerrard, che in seguito alla scelta del Chelsea di non rinnovare il suo contratto, ha deciso a luglio di passare per un sei mesi (diventati in seguito un anno) al Manchester City e poi di trasferirsi ai New York Redbulls, club che sono entrambi dello sceicco Mansur. Ironia della sorte, il primo gol di Lampard con la sua nuova squadra è arrivato nei minuti finali della sfida contro il Chelsea.
Ecco a voi il riassunto di quella giornata memorabile, da segnalare la faccia impietrita di un Jose Mourinho pieno di rimorsi.

Qualcuno si poteva aspettare fischi e insulti (come sarebbe potuto succedere in Italia) da parte dei suoi vecchi tifosi, invece questi l’hanno applaudito dando grande prova del classico aplomb britannico. Frankie Lampard sarà sempre uno dei più grandi giocatori ad aver indossato la maglia del Chelsea, ma la scelta di cambiarla con quella di un’altra squadra inglese (e per giunta così competitiva), per quanto assolutamente rispettabile, rimarrà per sempre una pecca che gli impedirà di entrare nell’Olimpo di quei giocatori la cui immagine è legata imprescindibilmente ad un club.
Venendo all’Italia, ci potremmo soffermare a lungo (e state tranquilli che in futuro succederà) su Alessandro Del Piero, Francesco Totti, Paolo Maldini, Javier Zanetti, Paolo Di Canio, Cristiano Lucarelli. Giocatori la cui decisione di rimanere in un club è stata dettata, come direbbe un coro di una storica squadra bolognese, per amore solo per amore.

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