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Posted by on Feb 20, 2015 in Evidenziato, NBA | 0 comments

New York, New York, una scommessa d’amore

New York, New York, una scommessa d’amore

Anche quest’anno è sembrato un sogno, il grande sogno americano. In quale sport puoi sognare di vedere tutti i migliori giocatori della lega, tutti insieme, calcare lo stesso parquet e dare vita ad un vero e proprio show? E la trovata più originale è stata quella di estendere fin dall’inizio o quasi la semplice partita delle stelle con altri show quali la gara da tre punti, lo slam dunk contest, il rising star challenge, l’all star celebrietes e via discorrendo… cerchiamo di dare un’immagine unitaria di questo gran week-end.

Venerdì

All star celebrity game

Aldilà del punteggio (57-51 a favore dell’ovest) da ricordare di quest’evento sono sicuramente le battute, i “funny moments”, i “bloopers” e la simpatia di uno su tutti, Kevin Hart, nominato per la quarta volta MVP.

 

 

Rising star challenge

In un format del tutto nuovo, dividendo i migliori giocatori con due anni di esperienza come limite, tra USA e resto del mondo, questa è stata sicuramente la partita più ricca di agonismo e serietà. Dominante è stato il più atteso del primo anno, la 1st pick del draft, alias Andrew Wiggins. Questi ragazzi vogliosi di mettersi in mostra hanno dato vita  ad una sfida vera e propria, conclusasi con una vittoria del mondo sullo strapotere USA 121-112; oltre ai 22 punti con 6 rimbalzi e 4 assit dell’mvp vanno ricordate la doppia doppia di Gobert da 18 punti e 12 rimbalzi e le prestazioni da 22 punti a testa per gli americani Oladipo e Lavine.

 

 

Sabato

Shooting stars competition

Una gara di tiri da varie posizioni del campo per riscaldare la serata, con 4 team composti da una star NBA, una proveniente dalla WNBA e da un giocatore ritirato che a rotazione tentano di mettere un tiro sottocanestro, un libero, un tripla e un tiro da metà campo. Per la terza volta il team di Chris Bosh è risultato vincitore, grazie al “dinosauro” specialista da metà campo.

 

 

Skills challenge

Percorso in palleggio, passaggio dento ad un cerchio, layup e tripla: questi gli ingredienti dello skill challenge che vedeva presenti alcune delle guardie migliori della lega (Lowry e Teague su tutti), ma che ha visto trionfare il più agonista, anche se dotato di minor tecnica: Patrick Beverly. Nonostante i suoi dispettucci e la sua lunga serie di passaggi sbagliati è riuscito sempre a rimontare e superare gli avversari nel tiro finale, a dimostrazione di quanto sia importante in ogni occasione la fame di vittoria.

 

 

3pt contest

La più attesa dagli italiani. Non immaginate quanti invasati (compreso il sottoscritto) si siano ritrovati ad urlare alle 3 del mattino “sei caldo come una stufaaaaaa” al nostro portabandiera e campione in carica. Il nostro campione, directly from San Giovanni in Persiceto, si è però trovato di fronte un roster di avversari mozzafiato, quali gli splash brothers (Curry e Thompson), il barba (Harden), il leader di triple realizzate in stagione (Matthews), Uncle Drew (al secolo Kyrie Irving), JJ Reddick e il miglior tiratore da 3 della lega (Kyle Korver, con un mostruoso 52% alla pausa). Il Beli non ha sicuramente sfigurato con i suoi 18 punti (come Korver) ma si è dovuto inchinare ai tre finalisti Irving, Thompson e Curry. Quest’ultimo ha dato vita ad una delle gare più incredibili di sempre, con 27 (ventisette!) punti in finale frutto di un 20/25 pazzesco, cancellando semplicemente gli avversari.

 

 

Slam dunk contest

Le premesse erano terribili (mai competizione fu più snobbata, con 4 rookie come partecipanti), ma uno dei semplici rookie, Zach Lavine, ha deciso di prendersi la scena e ribaltare le aspettative; basti pensare che qualcuno paragona la sua prestazione a quella di un certo Vince Carter, nel 2000. Ciò che ha stupito di più sono state la sua facilità di salto (terminava le schiacciate nella fase ascendete o quasi del suo salto) e la naturalezza dei movimenti. Per il resto bene Oladipo (niente male neanche come cantante), benino Plumlee, da rivedere Antetokounmpo.

 

 

64esimo All Star game@Madison Square Garden

Prima di esprimere la mia opinione vorrei fare una premessa meramente sportiva dell’evento principe del week-end, la sfida tra le stelle. È stata la partita dei record infranti, ma soprattutto la parita del tuttofare Russel Westbrook, MVP con 41 punti e 5 rimbalzi (record di punti nella prima metà dell’Asg con 27): da ricordare anche i 12 con 15 assist di Paul, i 30 di sua maestà LBJ, i 29 del barba Harden, i due fratelli Gasol nella partita più talentuosa del mondo e i 4/5 degli starters di Atlanta presenti nel team dell’Est. Tra le scene più belle senza dubbio le magie che solo Curry riesce a compiere grazie al suo ball-handling (rimango convinto della composizione aliena dei suoi polsi), uno storico alley-oop chiuso da Nowitzki (tra questo e il precedente abbiamo vinto i mondiali a Berlino per intenderci) surclassato solo dalla sua esultanza sobria come le scarpe di Lavine e Oladipo combinate (https://31.media.tumblr.com/ee2671ea5dfdbb8d4333da680668f006/tumblr_inline_njui9pwhs31rg572f.jpg  /  http://cdn.solecollector.com/media/up/2015/02/images/victor-oladipo-air-jordan-xx9-29-highlight-reel-02.jpg) e dagli ultimi commoventi minuti di Tim Duncan all’Asg.

Ciò detto sembra che in generale il week-end sia stato bello ed emozionante, all’altezza delle aspettative. Le premesse come abbiamo visto c’erano tutte, ma, anche se sembra incredibile, il flop è stata proprio la partita delle stelle. Che senso ha combinare questi spettacoli privi di agonismo e ricchi solamente di tiri da tre (133) e schiacciate e con difese completamente assenti? Perchè sprecare una possibilità del genere con un atteggiamento così controproducente ai fini della sfida, dell’agonismo e quindi dello sport in sé da parte di questi campioni? Chi non segue il basket non riuscirà a capire questa delusione, ma è un po’ come giocare ad nba 2k15 in modalità pivello con tutti i giocatori potenziati di Cleveland contro New York senza Anthony: romperai tutti i tabelloni che vuoi, ma dove sta la partita? Spero che tutti gli appassionati di basket trovino qualcuno con cui passare il prossimo all star week-end di san Valentino, perchè questa volta la promessa d’amore che prometteva New York è stata un vero pacco.

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Davide Medri

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