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Posted by on Mar 6, 2015 in Motori | 0 comments

Svelata la causa del misterioso incidente di Alonso

Svelata la causa del misterioso incidente di Alonso

In seguito all’incidente che ha visto protagonista Alonso alla guida della nuova McLaren durante i test a Barcellona, sono circolate le notizie più disparate, ma forse ora si è giunti finalmente a chiarire le cause.

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Una foto dell’incidente

Nonostante le testimonianze degli “addetti ai lavori” siano state fatte trapelare al minimo per volere delle alte cariche del mondo della Formula 1, è stato possibile notare dalle uniche prove disponibili al pubblico, cioè una successione di foto della collisione della monoposto con un muretto laterale, che non sono visibili graffi o danni esterni alla carrozzeria non derivanti dall’urto; quindi è da escludere lo scontro con un’altra vettura. Questa prima tesi è stata poi confermata da Vettel che seguiva a breve distanza il pilota spagnolo durante le prove.

L’ipotesi di una rottura improvvisa di qualche componente non giustifica la dinamica dell’incidente (la vettura ha rallentato senza motivo apparente andando poi a fermarsi urtando più volte il muretto esterno), ma soprattutto le conseguenze riportate da Alonso e si può scartare anche quella relativa a un errore di guida. Inoltre non sono state notate fumate o fiamme che avessero potuto costringere il pilota a fermarsi il prima possibile.

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Tracce delle gomme contro il muro esterno

 

Escluse tutte queste possibili cause, riflettendo sulle ricostruzioni che sono state fatte in base ad alcune frammentarie testimonianze, sembra che l’ipotesi più plausibile sia quella di un mancamento dovuto a una scarica elettrica generata dal sistema ibrido della monoposto. Solo un simile choc potrebbe provocare la perdita di memoria e necessitare di un periodo di stop tale da far rinunciare alla prima gara del mondiale, in Australia.

Ora non serve riportare le disparate voci che circolano sull’entità del danno subito da Alonso, ma possiamo solo augurargli una rapida guarigione per rivederlo presto in pista!

lastampa.it

Forza Fernando!

 

Una breve considerazione però sulla McLaren è d’obbligo: al di là della pessima figura della Honda che appena rientrata nel panorama mondiale della Formula 1 si troverebbe protagonista di un incidente a dir poco grave, è necessario che vengano trovate le origini del problema il prima possibile. Ammettendo il fatto che non vengano comunicate alla stampa le ragioni dell’accaduto per salvare le apparenze, a Button, Magnussen e tutti coloro che lavorano quotidianamente sulle vetture deve essere garantita la sicurezza totale dal correre rischi così imprevedibili che mettono a repentaglio la vita di ognuno di loro.

Fin dal primo giorno di test a Jerez si era capito quanto il progetto McLaren Honda fosse indietro rispetto alle altre case, ma in fondo era facile aspettarsi risultati non eccelsi da una casa appena tornata a gareggiare con i team più veloci al mondo. Il problema è stato, se verranno confermate le cause dell’incidente, aver applicato soluzioni talmente estreme da realizzare una macchina troppo complicata, con profondi limiti dovuti alle elevate temperature e ai sistemi fondamentali della macchina, come il sistema di avviamento (la macchina in Messico non partiva nemmeno). La fretta riscontrabile in un simile progetto si può giustificare solo in parte dal fatto che la macchina doveva essere pronta per i test, periodo in cui i team capiscono cosa va bene e cosa no. Un saggio esempio lo ha dato la Force India che, pur essendo rodata già da tempo per quel che riguarda il mondo della Formula 1, ha riconosciuto di non essere pronta a scendere in pista a Jerez, preferendo continuare lo sviluppo per conto proprio, per essere pronta a Barcellona. Se la Honda si fosse fermata a ragionare con più giudizio, probabilmente avrebbe studiato soluzioni tecniche adeguate, senza strafare, prendendo le giuste misure e sviluppando una macchina in grado di ottenere buoni risultati al suo debutto in Formula 1.

Il mondo delle corse è estremamente competitivo per definizione: se una new-entry non arriva tra i primi, pazienza! Avrà modo di migliorare. Invece se brucia risorse preziose in partenza, non avrà futuro. Eppure pare che questo i giapponesi non l’abbiano capito…

 

Fonti immagini: www.corriere.it; www.derapate.it; www.gazzetta.it;                                www.lastampa.it

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Federico Faccioli

Sono uno studente di ingegneria con la passione per lo sport e i motori. Autore del sito Piè Veloce, scrivo articoli sul mondo delle corse, in particolare seguo Formula 1, Wrc, Moto Gp e Superbike.

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