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Posted by on Feb 27, 2015 in Calcio, Evidenziato | 0 comments

L’Italia e l’Europa, la storia continua

L’Italia e l’Europa, la storia continua

Seriamente, chi l’avrebbe mai detto? Nessuno. Eppure la svolta sembra essere arrivata, per la prima volta l’Italia sembra prendere sul serio l’Europa League, e chissà che questo non voglia dire un rilancio del calcio nostrano a livello europeo. Perché cinque squadre nella stessa competizione non le ha nessuno, e inoltre, contando anche la Juventus, siamo la nazione più rappresentata agli ottavi. Mica male, considerando tutte le critiche ricevute dal 2010 ad oggi riguardo il livello del nostro calcio. Ma è tempo, quantomeno adesso, di scordarci tutto, perchè si deve festeggiare, almeno fino ai quarti. Festeggiare l’Inter, che evita la beffa di un gol all’ultimo minuto grazie a un missile di Guarin all’88’, contro un Celtic tenace quanto i suoi tifosi, che in 10 dal 36’ del primo tempo non ha mollato, graziato anche dagli sprechi sotto porta dei nerazzurri. Festeggiare il Napoli che dopo il 4 a 0 dell’andata era l’unica squadra ad essere sicura della qualificazione, sancita definitivamente dal gol di De Guzman al 18’. Festeggiare la Roma, che nella bolgia ai limiti del reale del De Kuip, dove succede di tutto (tra banane in campo e lanci di oggetti si prevedono multe molto severe per il Feyenord), ritrova gioco e grinta, e elimina gli olandesi con i gol di Ljajic e Gervinho, inframezzati dalla rete di Manu. Però bisogna celebrare in maniera particolare le vere vincitrici di questi sedicesimi, Torino e Fiorentina, le squadre messe più in difficoltà in questo turno: la partita del San Mamés sa di vera e propria impresa, con i granata che per due volte si fanno riprendere dai padroni di casa (a segno, in ordine, Quagliarella su rigore, Iraola, Maxi Lopez e De Marcos), ma che alla fine la spuntano grazie a un bel gol al volo di Darmian; d’altra parte la Fiorentina sfidava al Franchi la squadra più forte tra le avversarie delle italiane, e nonostante un primo tempo di sofferenza, riesce a spuntarla grazie alle reti di un sempre più ritrovato Mario Gomez, e del nuovo acquisto Salah, ancor più protagonista di questa seconda parte di stagione viola. Ora non ci resta che aspettare il sorteggio di Nyon, per sapere quali saranno i nostri (si, nostri) prossimi avversari, sperando di evitare anzitutto i derby; poi quello che succederà si vedrà, ma da questi sedicesimi si è capito che l’Italia non ha e non deve avere paura di nessuno, che le nostre avversarie si chiamino Bruges e Dnipro o Siviglia e Wolfsburg. E per una volta, almeno per una volta, festeggiamo, tutti insieme, senza distinzioni di colori, perché l’Italia c’è.

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E. Heurot