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Posted by on Feb 21, 2015 in Acqua, Evidenziato | 0 comments

Settebello in World League, cosa va e cosa non va

Settebello in World League, cosa va e cosa non va

Giovedì sera contro la Francia si è conclusa la due giorni di World League per l’Italia di pallanuoto. Primo match il 17 contro la Turchia: 16-3 il risultato finale, l’acqua a Istanbul si tinge di un azzurro troppo acceso per i padroni di casa, ancora molto lontani dal raggiungere gli standard accettabili per avere voce in capitolo in Europa e nel mondo. Giovedì 19, invece, è la Francia ad affrontare la trasferta oltralpe per confrontarsi con i ragazzi di coach Campagna, il quale nel primo match aveva dovuto cedere la panchina al vice Pomilio per squalifica. I bleus si presentano in terra nostrana come ultimi del girone, a 0 punti, persino dietro ai tanto bistrattati turchi (quota 3): l’esito della partita sembra scritto. E invece il Settebello non riesce ad imporsi con tanta facilità, anzi. Ecco perché, tralasciando Istanbul, prendiamo spunto dal secondo dei due match, conclusosi con un 11-10 all’ultimo respiro, per analizzare verosimilmente limiti e punti di forza di questa bella e spericolata nazionale.

Cosa va:
Innanzitutto mi piacerebbe mettere in risalto la prestazione di Andrea Fondelli. Il recchelino classe ’94, infatti, pur senza mettere a referto alcuna rete, fa una partita di sostanza con alcuni importanti recuperi in difesa, rispondendo presente sia quando c’è da rubare palla a centro vasca per tentare la controfuga sia quando c’è da andarci di fisico per anticipare il centroboa. E pure l’assist finale a Baraldi per il definitivo 11-10, quasi sulla sirena, è opera sua. E che opera: al bacio. Bella prestazione, qualità e quantità a servizio della squadra.
Proseguendo, detto dei “triplettisti” Aicardi e Luongo (che controfughe dell’attaccante dell’Acquachiara nel 2° e 3° quarto!), pare d’obbligo dare i giusti onori a Francesco di Fulvio, ’93 da quest’anno in forza alla Pro Recco, il quale mette a segno una preziosa doppietta e consegna, tra gli altri, anche un assist millimetrico a Bini. Il ragazzo toscano è anche lui tra i protagonisti e, figurando pur come semplice sostituto di Gallo, anche stavolta col suo mancino si rende spesso pericoloso negli ultimi metri sia in fase realizzativa sia con intuizioni di raffinata intelligenza tattica.
Ma, oltre ai singoli, quello che convince davvero dell’Italia di Lodi sono l’atteggiamento e la mentalità di chi, nonostante un viaggio pazzesco conclusosi poco più di 24 ore prima del fischio d’inizio, si mette in gioco fino allo scadere. La rete decisiva di Baraldi, a 4’’ dal fischio finale, ne è la testimonianza. Una vittoria sudata il cui merito va dato all’intera squadra azzurra, la quale non molla nonostante le difficoltà fisiche e riesce a domare una Francia davvero ostica. Utile precisare, però, le decisive modifiche del c.t. Sandro Campagna, capace di ridisegnare, a inizio terzo quarto, un assetto tattico difensivo che si rivela vincente. Almeno fino al rischioso crollo fisico e mentale dei suoi ragazzi che nel quarto tempo riporta i galletti dal meno 3 fino al 10-10. Anche questo black-out è riconducibile in gran parte all’affaticamento della trasferta turca, mentre la difesa a pressing alto e l’attacco ben organizzato che costringe i francesi a schierarsi a zona sono frutto, oltre che dell’imperterrita voglia di vincere dei 13 in calottina bianca, di una capacità tattica straordinaria messa in atto dal tecnico siciliano. Campagna è sempre Campagna.

Cosa non va:
Innanzitutto le amnesie difensive. Le coperture sull’alzo e tiro, sulle quali Aicardi è il primo ad andare più volte in errore, ma in cui anche Giorgetti e Di Fulvio non risultano perfetti. A marcare il centroboa francese, inoltre, il giovane Velotto, classe ’95, soffre a più riprese sul piano fisico e tecnico. L’ età è però dalla sua parte, ci sarà tempo per rimediare. A causa di queste difese troppo spesso lente e macchinose i francesi riescono a restare in partita fino agli ultimissimi secondi, con grande stupore tra il pubblico accorso numeroso alla Faustina.
Altro punto a sfavore dei nostri il 4/13 in superiorità numerica, medaglia dalle due facce contrastanti. Da una parte il buon numero di espulsioni conquistate a favore rende chiaro quanto sia prezioso il lavoro dei centri, Aicardi su tutti (nuovamente protagonista al centro al suo vero rientro in nazionale: una tripletta e tanti uomini in più portati a casa). Dall’altra, però, i soli 4 goal messi a referto contro una difesa come quella francese sono sintomo di qualche errore di valutazione e di gestione; vedi lo stesso Aicardi che nell’ultimo quarto, nonostante l’ottimo movimento, viene beffato dalla linea dei 2 metri – errore evitabile per un giocatore della sua esperienza.
Infine, come ultima nota mediamente negativa della serata, la prestazione non eccellente di capitan Tempesti, il quale, forse per la tormentata trasferta da Istanbul, non si esprime al meglio, lasciando agli avversari qualche goal sul quale sarebbe stato solitamente più reattivo. Sarà per la prossima.

Appuntamento al 17 marzo con la 6° giornata del girone: Italia-Montenegro. Gran sfida, i ragazzi di Ranko Perović daranno il massimo per poterci sorpassare in classifica. E allora in bocca al lupo agli azzurri, stavolta di errori ne potranno fare davvero pochi.

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Enrico Cavallotti

Studente di Economia e giocatore di pallanuoto, mi occupo soprattutto di calcio e sport acquatici.

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