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Posted by on Mar 25, 2015 in Calcio, Evidenziato | 0 comments

Niños viciados

Niños viciados

«¡HIJO DE PUTA! ¡HAY QUE CORRER TODA LA NOCHE!»

Questa è solo una fra le tante simpatiche esclamazioni che hanno inseguito alcuni dei giocatori del Real Madrid (in particolare Bale e Jesé) nel post partita del Clàsico, perso dalle Merengues per 2 a 1, mentre essi stessi si accingevano a lasciare lo stadio in auto. A rendere il tutto ancora più ridicolo si aggiunge un bel condimento di sputi e calci, che non fanno mai male.

Sarò franco, la diagnosi è facile: siamo infatti di fronte ad un semplice caso di niños viciados, bambini viziati: ma di chi stiamo parlando, dei giocatori o dei tifosi? Non si può certo negare che il Real stia passando un momento difficile: dopo il poker incassato contro l’Atletico nel derby cittadino e la quasi eliminazione in Champions si è aggiunta infatti una sconfitta contro il Barça che complica non di poco la strada dei Blancos verso la vittoria della Liga. In più c’è da sommare il fattore principale, quello che ha fatto più storcere il naso negli ultimi tempi agli aficionados (nonchè ciò a cui tengono di più), ovvero il gioco: brutto, disattento, deludente, distratto… tutti aggettivi che sicuramente si sposano anche con il recente stato di forma della squadra. In due parole quindi: tempi difficili…

… E allora? Tutto ciò non basta a spiegare il comportamento dei cosiddetti “tifosi” imbestialiti; certo, bisogna stare attenti a non generalizzare: nel caso sopracitato si sarà trattato dei soliti quattro fessi con evidenti problemi mentali e probabili residui di traumi infantili irrisolti (c’è lavoro per Freud insomma). Vogliamo però parlare dei fischi che hanno inondato il Bernabeu dopo la fine di Real Madrid – Schalke 04? Fischi ingrati, non c’è che dire, tanto da farle girare anche a CR7, che ha commentato con un più che lecito «che vergogna» l’assurdità della situazione.

https://www.youtube.com/watch?v=_J_2WYOOeHc

Anche se non parliamo di un giocatore troppo umile o modesto (com’è giusto che sia d’altronde), Cristiano Ronaldo è senza ombra di dubbio uno di quei giocatori che conoscono l’autocritica e sanno quando è il momento di riflettere sul proprio operato; questo non glielo possiamo negare, anche perchè si tratta di un calciatore che gioca prima di tutto per se stesso e per i suoi compagni: solo dopo pensa ai tifosi, e non si tratta affatto di una caratteristica disprezzabile. Di conseguenza se ad una manifestazione di così tanto disprezzo da parte dei suoi stessi supporters reagisce in un modo del genere non c’è proprio da stupirsi. Lo avrete capito ormai dove va a parare questo articolo: non sono i giocatori del Real i bimbi viziati, bensì i tifosi. I primi saranno anche strapagati, straricchi, ecc. ecc., ma non dimentichiamoci che il calcio è solamente uno stramaledetto gioco (e pure bellissimo, lo ammetto). “Stramaledetto” in senso letterale: può veramente succedere qualunque cosa, a chiunque, in qualunque momento e dovunque. Non scordiamoci cosa diceva Sepp Herberger («La palla è rotonda, la partita dura 90 minuti e tutto il resto è solo teoria») e cosa afferma la “Legge di Murphy”(«Se qualcosa può andar male, andrà male»): negatelo fin che volete, ma tutte queste cose  sono nel calcio. Anzi, sono “IL calcio. Tutti quindi, e non fa eccezione il Real Madrid, possono avere un momento no.

Ora formulerò le mie tre leggi del calcio. Esse sono verità assoluta (anche se la 2 e la 3 sono tra loro un po’ ridondanti). Sono “IL VERBO“. Alfa e Omega. Sentitevi pure liberi di andare in giro per il mondo a predicarlo e a diffonderlo tra gli infedeli (non come fa l’Isis però, mi raccomando):

  1. Il calcio è un gioco.
  2. Nessuno è invincibile.
  3. Chiunque può perdere.

Fine.

Strano eh? Scommetto che per un attimo le vostre certezze hanno vacillato. Non ci dovrebbe neanche essere bisogno di dire che tutto questo è a dir poco ovvio.

I tifosi del Real Madrid, non solo per colpa loro, sono stati cresciuti fin dalla nascita del club con vittorie, acquisti megagalattici e, soprattutto, potere (direi che in questo caso vale la legge: squadra della capitale = squadra della monarchia = squadra di Francisco Franco = squadra al potere). È normale dunque che pretendano certi risultati dalla propria squadra. Non è normale tuttavia pretenderli in questa maniera, ovvero tirando merda in faccia ad un insieme di persone (Ancelotti & Co.) che non solo ha conquistato il Mondiale per club in questa stagione, ma che ha anche portato nella bacheca madridista la tanto desiderata Decima. È in questo che sbagliano i madridisti: non stanno rispettando le (mie) leggi: per loro il Real deve essere invincibile e non può mai perdere. E naturalmente le cose non possono funzionare così. A rendere il quadro ancora più complesso si aggiunge il fatto che il Real prima di essere una squadra è innanzi tutto un’ azienda. Una fabbrica che inghiotte e sputa denaro, e che gli stessi tifosi contribuiscono a finanziare. È chiaro quindi che tutte queste proteste derivano dal fatto che essi, parte integrante del meccanismo, pensano in primis come azionisti e solo in secondo luogo come sani tifosi di calcio amanti dello sport.

Forse prima o poi, non appena avranno capito che quelli che stanno loro davanti sul terreno di gioco sono anch’essi esseri umani con tutti i loro difetti, non appena avranno smesso di esigere la perfezione in virtù dei soldi spesi e quando avranno compreso che un po’ di fiducia nei momenti più bui è la chiave per ridare forza ad una squadra (e non a un’azienda), bè, forse allora questi niños viciados si trasformeranno finalmente in vere persone amanti dello sport.

 

 

[P.S.: basterebbe prendere come esempio i veri bambini, gli unici che per fortuna non sono ancora così corrotti da dimenticare le 3 leggi e che quindi sanno godere del calcio per quello che è veramente]

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R@ccoon

Ho incominciato ad interessarmi di calcio solo a partire dai 12 anni, dopo un'infanzia votata al tennis: da quel momento in poi sono cresciuto con la passione per il Liverpool e per i procioni. Sono uno studente del DAMS di Bologna e per Piè Veloce scrivo articoli principalmente sul mondo del calcio.

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