L’Inter… dei giovani
Si è conclusa ieri una delle più importanti manifestazioni del calcio giovanile, il torneo di Viareggio. Giunto alla sua 67° edizione da sempre riunisce le formazioni Primavera da tutto il mondo, dando grande spazio alle compagini italiane. Mai come quest’anno, a trionfare la cosiddetta coppa Carnevale, è stata la squadra che fin dall’inizio era data come favorita, l’Inter di Stefano Vecchi. A 3 anni dalla storica vittoria dei nerazzurri in un’altra competizione giovanile, la NextGen Series, quello che si augura ai freschi vincitori della manifestazione è di non subire le stesse sorti dei loro predecessori. Di quella formazione infatti, nessuno fa parte, ad oggi, della rosa nerazzurra; se è vero che molti di loro sono in prestito, lo è altrettanto il fatto che difficilmente li vedremo indossare, nel breve termine, una maglia interista: il più pronto di quel vivaio sembrava essere il bomber Samuele Longo, naufragato a Cagliari dopo vari prestiti in cui non ha mostrato le potenzialità che ci si aspettavano; più felice sarà forse il futuro dei centrocampisti Benassi, Duncan e Crisetig, che a modo loro si stanno ritagliando uno spazio in Serie A. Questa nuova “nidiata”, tuttavia, fa meglio sperare: molti di loro hanno già mostrato un livello decisamente superiore a tutti i loro coetanei, guadagnando apparizioni sporadiche o addirittura maglie da titolari con i grandi: quest’ultimo il caso dei due gioielli di questa Inter, i due attaccanti Puscas e Bonazzoli, il primo ormai stabile in prima squadra con all’attivo 16 gol in 13 presenze con la Primavera , il secondo vero leader del torneo (ricordo, per chi non lo sapesse, che ancora deve compiere 18 anni), vincitore, oltre che del titolo, anche dei premi Golden Boy e di capocannoniere (5 reti). Con loro un altro habitué della prima squadra è Isaac Donkor, ex-capitano della Primavera che ha brillato nelle occasioni in cui mister Mancini gliene ha data la possibilità; subito dietro di loro, con all’attivo una presenza in prima squadra, ci sono le ali Camara e Baldini, il terzino Dimarco e il centrocampista Palazzi. Il loro cammino nella competizione è stato trionfante, con 7 vittorie su 7 partite giocate, 18 gol fatti con ben 10 marcatori diversi, solo 4 subiti. Più di così, questi ragazzi, per attirare le attenzioni di Roberto Mancini, non potevano fare: ora starà a lui dare a questi giovani calciatori le opportunità che si meritano, sperando di poterli vedere un giorno, stabilmente in prima squadra: sarebbe un peccato sprecare ancora una volta l’occasione di dimostrare che l’Inter può e deve contare sui suoi giovani; in un momento di crisi per il calcio del Bel Paese, se la formazione con il miglior vivaio italiano non investe sui suoi calciatori, chi può farlo?
Articoli correlati:
E. Heurot
Ultimi post di E. Heurot (vedi tutti)
- Wonderkids d’oltremanica Episodio 2: John Stones - 16 dicembre 2015
- Wonderkids d’oltremanica Episodio 1: Dele Alli - 1 dicembre 2015
- Roma si tinge di azzurro - 21 giugno 2015