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Posted by on Mag 4, 2015 in Calcio, Evidenziato | 0 comments

Il futuro di Roma

Quanto mi piace Alessandro Florenzi. Un giocatore completo. Sa difendere, attaccare, correre, scattare, ha un tiro potente e preciso. E, talvolta, tira fuori dal cappello acrobazie degne di un vero campione. Anche oggi un altro goal spettacolare dopo una prova sostanziosa nell’anticipo dell’ora di pranzo, Roma-Genoa. Ovunque si girassero le maglie rossoblù c’era Florenzi a correre. Ma, come al solito, partiamo dall’inizio.

Florenzi nasce, cresce (ed effettivamente corre anche, ma dietro ad un pallone) a Roma nel 1991, partendo dalla scuola calcio Axa, proseguendo nei settori giovanili di Atletico Acilia e Lodigiani, per poi approdare nel 2002 all’AS Roma, club di cui il piccolo Alessandro è da sempre tifoso accanito. Di lì la meravigliosa parabola che lo vede protagonista in Primavera, quindi la consacrazione a Crotone nel 2011-2012, con 37 presenze, 11 goal e titolo di migliore giovane dell’anno di serie B. Infine il ritorno alla base nel 2012 con Zeman, il quale ne apprezza le qualità e lo rende sempre più centrale nel progetto Roma, di cui continuerà ad essere protagonista con Andreazzoli prima e Rudi Garcia poi.

Ora Florenzi è un calciatore maturo e si è adattato a tutti i ruoli necessari e richiesti da mister Garcia: ala, centrocampista, terzino, sempre con quel 24 sulle spalle. 24 come il giorno del fidanzamento con la propria metà, Ilenia Atzori, segno di un ragazzo che divide la propria vita tra lavoro e famiglia (chiedere a nonna Aurora per ulteriori conferme).

Dicevamo quindi del goal di oggi. Eccolo qui sotto.

https://youtu.be/RGhlUI843rI

Vorrei soffermarmi un attimo su questo goal come concentrato di tutte le caratteristiche che fanno di Florenzi un giocatore eccezionale, a mio parere.

  1. La cattiveria: Florenzi ruba palla dietro la linea di centrocampo. Elemento costante nel repertorio del romano è l’irreprensibile voglia di non fermarsi e di rendersi utile, aiutato da due polmoni instancabili. Fate caso a quando Florenzi conclude un’azione d’attacco: pur faticosa che sia, torna subito a coprire dietro, senza fermarsi un centesimo di secondo per riprendere fiato. Tenacia da vendere.
  2. La corsa: Come detto, Alessandro può usufruire di due polmoni d’acciaio che gli permettono di essere continuamente in movimento e di non dover mai arrendersi. In difesa o in attacco, il 24 giallorosso non molla mai un centimetro.
  3. L’altruismo: Nell’azione del goal Florenzi alza più volte la testa per vedere come è messo Gervinho, che gli corre accanto nel corso dell’azione, per servire l’ivoriano nel caso questi si riesca a liberare. La difesa però sceglie di lasciare libero il romano per evitare l’assist per un più facile tap-in a porta sguarnita, sperando che Costa recuperi in qualche modo. Ma questo non accadrà, ormai il ragazzo ha messo il turbo.
  4. L’esplosività: A pochi metri dalla porta ormai Florenzi sa che non può indugiare oltre per evitare che lo specchio della porta si riduca e così, con Gervinho ormai marcato, lascia partire il tiro. E che tiro. Un’autentica sassata sul primo palo su cui Perin non può nulla. Le conclusioni di Florenzi sono sempre potenti e precise, con una netta predilezione per il palo lungo però. Chiedere anche a Consigli, che giusto qualche giorno fa ha subito un altro goal pazzesco dal romanista, una autentica bordata sul secondo palo.

Ora facciamo due calcoli. De Rossi, il “capitan futuro” romanista, è del 1983 e, se i conti non mi ingannano, ha 8 anni in più del piccolo elfo scatenato. Ecco perché tra 4-5 anni, con un DDR in prepensionamento, i tifosi romanisti potranno avere un Florenzi con la fascia da capitano inamovibile al braccio, ancora a correre su e giù per quella fascia. Con una curva intera a urlare “Daje Alessa’!”.

 

P.S. L’anno scorso sempre a Perin e sempre all’Olimpico, nell’ultima giornata del girone di andata, Florenzi segnò questo incredibile goal in rovesciata, forse il più bello della sua carriera, sicuramente uno dei più belli dello scorso campionato. Chissà che incubi stanotte per il giovane portiere genoano dalla lunga chioma.

 

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Enrico Cavallotti

Studente di Economia e giocatore di pallanuoto, mi occupo soprattutto di calcio e sport acquatici.

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